- 8 March 2021
- Posted by: Roberta Amicucci
- Category: Experiential training
In questi giorni si parla molto di donne. Io, Rosa Menghi (Meeting and event consultant Priarie) e Paolo Iudicone, (coach esecutivo e socio della Fondazione Nova Pyramid, per il cambiamento organizzativo, nonché responsabile della divisione formazione di Prairie) ci siamo confrontati sul cambiamento durante la programmazione e l’organizzazione dei prossimi corsi.
Ci farebbe piacere conoscere anche il vostro punto di vista.
Paolo Iudicone ritiene che nelle organizzazioni non si possa più derogare al cambio di paradigma culturale al femminile. La parola chiave “integrazione” è un valore comune universale. Quindi il tema non è più uomini contro donne ma unire le forze.
E su questo io concordo pienamente in quanto ho avuto la fortuna di poter sempre lavorare in proprio e quindi non mi sono mai posta il problema di avere come interlocutori uomini o donne. Ma semplicemente persone. I valori principi quali rispetto reciproco, etica, responsabilità e collaborazione sono sempre stati trasversali.
E le imprenditrici donne lo sanno benissimo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti noi. Le imprese al femminile sono cresciute notevolmente negli anni, grazie anche all’uso sapiente di strumenti di finanziamento ad hoc, ma soprattutto grazie alla lungimiranza, perseveranza e tanta determinazione nel realizzare servizi e prodotti innovativi, creativi e di utilità sociale. Sappiamo che le piccole aziende sono la spina dorsale del Paese Italia, e le piccole imprese al femminile ne sono la linfa vitale.
Le donne devono ancora imparare dagli uomini a collaborare piuttosto che seguire l’esempio degli uomini nella competizione. Come afferma Rosa Menghi, la loro unione fa la vera forza esulando dalle quote rosa che ancora una volta in qualche modo prevedono una sorta di riconoscimento e accettazione da parte dell’uomo piuttosto che una cultura – doverosa – basata sul merito.
Sarebbe utile che la legislazione italiana lavorasse sull’uguaglianza tra le persone, fin quando non arriveremo ad un nuovo cambio di mentalità profondo.
Paolo Iudicone ci invita a guardare alle condizioni del passato,”ma anche a certe aziende di oggi. Il 90% degli uomini sul lavoro soffrono le stesse dinamiche aggressive che colpiscono le donne. Capiamoci: le donne non sono arrivate nemmeno ai diritti garantiti agli uomini bianchi, c’è ancora tanto da fare …per tutti! E forse quello che succede è che le lotte che gli uomini hanno portato avanti attraverso la confrontazione e l’aggressività hanno raggiunto il risultato migliore che potevano ottenere. Ora è appunto tempo di fare un salto ugualmente coraggioso verso -l’inclusione-”
E continua “Il salto consiste nell’uscire da una lotta per accaparrarsi i privilegi della categoria meno penalizzata, il “maschio bianco”, e comprendere che quello che importa davvero sono i valori, in particolare di cura, gentilezza e uguaglianza che – e questo è innegabile – sono essenzialmente valori delle donne.”
Ci siamo chiesti: in un contesto come quello attuale, un’organizzazione premurosa, umana e democratica non rischia di essere tagliata fuori dal mercato?
Ma pensiamo che questa sia la prima delle preoccupazioni delle donne al potere oggi. Ed è per questo continuano a stare al gioco – tutto maschile – delle rivendicazioni e dei privilegi.
La verità è che il contesto VUCA, volatile, incerto, complesso e ambiguo che viviamo e che si deve in larga parte alla pervasività della tecnologia, sta rendendo di successo proprio quelle imprese che hanno fatto delle capacità prettamente umane il loro punto di forza.
Vi lasciamo alcuni studi che lo dimostrano come quelli dell’imprenditrice Whitney Wolfe Herd e altre ricercatrici donne, ma anche uomini illuminati come l’italianissimo Brunello Cucinelli.
Insomma, convertirsi al femminile non è solo una scelta più umana, è anche una scelta di successo!
Sul sito Prairiemeet.com troverete diversi percorsi per imprenditori uno dei quali specificamente dedicato all’argomento di oggi.
Aspettiamo i vostri commenti
STUDI:
Brian Robertson: “Holocracy” Brunello Cucinelli: “Il sogno di Solomeo”
Frederic Laloux: “Reinventare le organizzazioni” Paola Binetti: “La leadership femminile. Modelli e qualità oltre le quote rosa”
Patricia Lewis, Yvonne Benschop, Ruth Simpson: “Postfeminism and Organization“
Simona Cuomo, Martina Raffaglio: “Essere leader al femminile. Costruire nuovi modi di fare impresa”
Tony Hsieh: “Delivering Happiness”.
Whitney Wolfe Herd: “Make The First Move”