Come noi del comparto congressuale, venues e organizzatori ci stiamo attrezzando per dare lo stesso servizio agli stessi costi pre Covid?

Ne parliamo continuamente con le sedi congressuali che in questi giorni stiamo visitando per controllare come si sono organizzate in merito alla sicurezza sanitaria. Così che che noi possiamo renderci conto di persona e soprattutto studiare nuove soluzioni allestimento spazi/mq/partecipanti per garantire i nostri clienti. 

I punti deboli sono:

  1. Ingressi
  2. Distanze dei partecipanti in sala meeting
  3. Servizi di catering
  4. Camere

Abbiamo notato che le strutture visitate hanno investito molto nell’igiene, sicurezza e formazione degli addetti, nonostante molte di loro siano purtroppo ancora chiuse. Parliamo in particolare dei grandi hotel il cui core business è rappresentato dal turismo straniero e congressuale, che nel 2020 ha avuto  una flessione del 98%. praticamente azzerato.

Analizziamo la questioni per punti:

  1. Ingressi. Abbiamo sempre trovato le colonnine con detergente, segnaletica, avvertenze per i clienti, reception schermate con plexiglass, grande pulizia nei bagni.
  2. Sale meeting. Sedute distanziate, rapporto mq-persone aumentato del 300%, quindi dove prima trovavano posto 200 persone ora dobbiamo considerare nello stesso spazio non più di 70 e con le dovute areazioni. Con un rapporto costo-persone aumentato notevolmente.
  3. Catering. Eliminato il buffet, solo menù serviti al tavolo, meno commensali nello stesso tavolo e quindi più tavoli utilizzati. DI conseguenza anche più personale di sala. Quindi anche qui costi dei menù in aumento.
  4. Camere. Sanificazione continua, tempi di check-out e check-in allungati per permettere maggiore pulizia e aerazione delle camere. Anche qui il costo orario per sistemazione di una camera aumenta sensibilmente.

La domanda  che preme a tutti è:

Le tariffe alberghiere e congressuali dovrebbero adeguarsi in questo tempo di Covid? Fornendo un maggiore servizio in termini di sicurezza a discapito del costo finale? Alcune componenti di costo vivo sono aumentate sensibilmente.

Noi crediamo di si.

Possiamo parlare di un aumento dei costi almeno del 10% rispetto al 2019. Un  aumento che a volte i clienti non gradiscono e comprendiamo pienamente anche noi, che siamo sempre a cercare di “allungare la coperta” per far quadrare budget e servizi di qualità.

E’ necessario però, che tutti noi, sia clienti intermediari che clienti finali, riflettiamo su questo e comprendiamo che l’aumento di costi è dovuto solo alla grande attenzione che queste strutture hanno nei confronti del cliente.

C’è stato un grande investimento in termini di adeguamento delle strutture ricettive ai protocolli richiesti dal Governo, per dare una maggiore sicurezza possibile e poter riprendere a lavorare in tranquillità.

Nonostante tutto questo, parlando con alcuni responsabili alberghieri o congress center, si  sta facendo di tutto per non far pesare i maggiori costi

sul cliente,  ma oltre un certo margine proprio non riescono ad andare.

Tanto è vero che alcuni hotel sono ancora chiusi, con personale in cassa integrazione o a lavorare da casa. Preferiscono non aprire piuttosto che dare un servizio non all’altezza della sicurezza richiesta.

Vogliamo ricominciare tutti a lavorare però nella sicurezza e tranquillità. 

Quindi crediamo che un piccolo aumento possa essere il giusto prezzo da pagare per permetterci di dare un prodotto sempre all’altezza. E siamo convinti che anche i clienti finali siano d’accordo. Quindi

CONGRESSI DURANTE LA PANDEMIA?  TROVIAMO LA SOLUZIONE PER INCONTRARCI DI NUOVO MA IN UN MODO DIVERSO 

–  TOGETHER THE RIGHT WAY –  SCEGLIENDO PRAIRIE E I PARTNER SELEZIONATI.