- 11 November 2020
- Posted by: Paolo Iudicone Castiglioni
- Category: Sustainable Tourism
Venendo da Roma in autostrada, appena superata la Piana dei Palentini, si apre ai nostri occhi lo spettacolare gruppo montuoso del Sirente-Velino. Esso costituisce un collegamento tra varie aree montuose e boschive attraverso cui passano molteplici specie animali, in particolari cervi, camosci e orsi. “Ha una importanza topografica strategica, in quanto costituisce un imprescindibile raccordo tra i monti del Reatino, i Simbruini settentrionali, l’area del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (a sud-est) e il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (a nord).“(dal sito http://www.parcosirentevelino.it)
Dal sito www.parcovelinosirente.it: “E’qui accertata la presenza del 46% circa delle specie dei mammiferi della fauna italiana, il 32% degli uccelli nidificanti in Italia, il 17% dei rettili ed il 30% degli anfibi. Nel Parco sono presenti 216 specie di vertebrati delle quali 43 specie comprendono le emergenze faunistiche presenti (specie endemiche, a rischio di estinzione minacciate o prioritarie).
Nell’area protetta vivono specie a rischio di estinzione come l’orso marsicano, qui presente con 3-5 esemplari e sulla cui conservazione il Parco è impegnato da circa un decennio grazie alla realizzazione di tre successivi progetti LIFE di cui uno in corso, specie come il lupo appenninico, l’aquila reale, il grifone, splendido avvoltoio reintrodotto dal Corpo Forestale dello Stato, il picchio dorsobianco e l’astore queste ultime specie oggi rare e in via di estinzione legate all’ambiente forestale che qui trovano ampie foreste dove nidificare. Pareti rupestri e falesie offrono habitat idonei alla nidificazione anche per il falco pellegrino, il gufo reale, il gracchio alpino, il rarissimo lanario.
Alcune specie meno note ma tuttavia rarissime sono ancora presenti nell’area protetta, come la lepre italica e la Rosalia alpina, un coloratissimo coleottero legato a boschi maturi di faggio. L’area protetta è inoltre risultata dagli studi svolti in ambito nazionale tra le poche aree appenniniche idonee alla reintroduzione del camoscio appenninico.
Fra i mammiferi, oltre all’Orso Marsicano ed al lupo appenninico sono presenti: il Gatto Selvatico, la Martora, il Cervo, il Capriolo, l’Istrice, il ghiro.
Fra gli uccelli ricordiamo anche: il Martin pescatore, il Gracchio Corallino, lo Sparviero, il Corvo Imperiale, il Picchio muraiolo, il Picchio Verde, il Fringuello alpino, la Coturnice, l’Averla Piccola, la Tottavilla.
Fra i rettili sono presenti, oltre alla rarissima Vipera Orsini, il Cervone, la Natrice, il Biacco.
Fra gli anfibi sono segnalate la Salamandra Appenninica, la Salamandrina dagli Occhiali, il Tritone Appenninico, la Rana Rossa Appenninica, la Raganella Italica.”
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